LA DURABILITA' DEI CALCESTRUZZI
“La durabilità del calcestruzzo è la capacità del materiale di durare nel tempo resistendo alle azioni aggressive dell’ambiente, agli attacchi chimici, all’abrasione o ad ogni processo di degrado che coinvolga oltre la matrice cementizia le eventuali armature metalliche in essa contenute”
LE CLASSI DI RESISTENZA CARATTERISTICA MINIMA PER LA DURABILITA’ E LE CLASSI DI ESPOSIZIONE AMBIENTALE
Il listino/catalogo contiene una completa presentazione delle classi di resistenza e delle classi di esposizione ambientale per la durabilità. I valori crescenti di resistenza caratteristica (Rck) riguardano miscele più complesse e pregiate; nel listino/catalogo sono in aumento da destra verso sinistra e sottolineano molto bene l’attenzione che si deve porre ai problemi connessi alla durabilità.
Le norme richiamate indicano inoltre, come evidenziato nel listino/catalogo, le resistenze minime richieste per la durabilità in ogni classe di esposizione. Infatti a parità di resistenza caratteristica (Rck) esistono calcestruzzi diversi; la loro diversità consiste appunto nelle prescrizioni di durabilità che devono rispettare.
CALBRE vuole farsi interprete di questa fondamentale esigenza e, facendo proprie le scelte del Consiglio Superiore del Ministero dei Lavori Pubblici, propone un listino/catalogo con prodotti specifici prestazionali sia per la resistenza che per la durabilità nelle varie condizioni ambientali specifiche della nostra zona.
LE CLASSI DI CONSISTENZA
La messa in opera di calcestruzzi con consistenza inferiore alla classe S4 (slump 160 / 200 mm.) richiede accorgimenti tecnologicamente onerosi, con risultati sovente poco affidabili. Per favorire la realizzazione di opere in calcestruzzo durabile e di qualità superiore CALBRE ha privilegiato la classe di consistenza S4. Le prestazioni del calcestruzzo dipendono strettamente dal rapporto acqua/cemento (A/C): il passaggio da una data classe di consistenza ad una superiore richiede l’utilizzo di additivi e/o l’aumento contestuale dei dosaggi di acqua e di cemento.
LA DIMENSIONE MASSIMA NOMINALE DEGLI AGGREGATI
La buona realizzazione delle opere in calcestruzzo armato non può prescindere dall’impiego di calcestruzzi con aggregati di adeguata dimensione alle varie esigenze strutturali e di progetto.
Secondo la norma infatti la dimensione massima dell’aggregato è in funzione:
-
della dimensione minima di un elemento strutturale (non deve superare ¼ della dimensione minima delle strutture);
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della spaziatura tra le armature (deve essere minore della distanza tra le barre d’armatura meno 5 mm);
-
dello spessore del copriferro (la dimensione massima dell’aggregato non deve superiore 1,3 volte lo spessore del copriferro)
Poiché la superficie specifica degli aggregati aumenta al diminuire della loro dimensione, ne consegue un aumento della quantità di pasta cementizia necessaria al “ricoprimento” degli aggregati di dimensione ridotta: il listino/catalogo CALBRE richiama questo concetto e quantifica il maggior costo dei calcestruzzi prodotti con aggregati di dimensione ridotta nell’apposita tabella.
COME ORDINARE IL CALCESTRUZZO A PRESTAZIONE
La normativa (UNI EN 206-1 punto 3.1.11) recita: “Per calcestruzzo a prestazione garantita si intende quel calcestruzzo le cui proprietà richieste e caratteristiche addizionali sono specificate al produttore il quale è responsabile della fornitura del calcestruzzo conforme alle proprietà richieste e alle caratteristiche addizionali”.
I calcestruzzi pertanto dovranno obbligatoriamente essere corredati da una serie di dati fondamentali per cui l’ordine dovrà contenere:
-
la classe di resistenza (Es. Rck 20 – 25 – 30 ecc.);
-
la classe di esposizione (Es. XC1, XC2, ecc.);
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la classe di consistenza (Es. S4, ecc;);
-
la dimensione massima dell’aggregato (Es. D max 30-20, ecc).
AVVERTENZE
Le prescrizioni di cui sopra hanno valore se vengono rispettate le normative vigenti in materia di preparazione, posa in opera e stagionatura del getto.
Il calcestruzzo richiesto dovrà soddisfare sia i requisiti delle classi di esposizione che quelli stabiliti dal calcolo statico, pertanto si dovrà scegliere la resistenza più severa che soddisfi entrambi i requisiti.
PROSPETTO 3 UNI EN 206-1 – Classi di consistenza mediante la misura dell’abbassamento al cono (UNI 12350-2:2001) |
Classi di consistenza |
Abbassamento mm |
Denominazione corrente |
S1
S2
S3
S4
S5 |
da 10 a 40
da 50 a 90
da 100 a 150
da 160 a 210
≥ 220 |
Umida
Plastica
Semifluida
Fluida
Superfluida |
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